Cinepide del castagno, ritorno all’anno zero
L’infestazione del parassita di nuovo oltre l’allarme rosso
Venificati dai fitofarmaci tutti i lanci di Torymus sinensis
CANEPINA – E’ accaduto ciò che era inevitabile che accadesse: l’infestazione da Cinipide del castagno, per dirla con Ettore Petrolini, è tornata “più bella e più superba che pria”. I castagneti dei Cimini, cedui o domestici che siano, la maggioranza dei quali concentrata a Canepina, somigliano sempre più a ciliegi, totalmente punteggiati come sono di palline rosse. Si tratta delle cosiddette galle, una sorta di nido nel quale le uova deposte dal Cinipide l’anno precedente maturano e si trasformano dapprima in larve e poi in insetto.
A detta dei castanicoltori canepinesi e dei paesi contigui l’infestazione, dopo alcuni anni di regressione, è di nuovo da allarme rosso, è proprio il caso di dire. Una situazione gravissima dovuta, secondo gli esperti, al fatto che il Torymus sinensis, l’antagonista naturale della vespa cinese, in grado di debellare o di contenere l’infestazione su livelli accettabili è stato sterminato dai fitofarmaci. In particolare da un insetticida che ha come componente principale l’arsenico, un veleno pericolosissimo per l’ambiente e la salute dell’uomo, oltreché micidiale per il Torymus e per centinaia di altri utilissimi insetti, ma anche per la fauna in genere. E pensare che per l’introduzione del Torymus nell’ambiente sono state spese varie centinaia di milioni di euro pubblici e privati.
Va precisato che l’insetticida a base di arsenico (lo stesso veleno che tanti guai ha creato all’acqua in tutta la provincia di Viterbo) non è usato contro il Cinipide, in quanto nel periodo in cui viene irrorato le larve della vespa sono ancora al sicuro nella galle, ma per combattere altri parassiti del castagno: dal Balanino alla Pammene fasciana; dalla Cidya fasciglanda alla Cidya splendana. L’effetto è quello del cane che si morde la coda. Gli studiosi concordano che al vertice della piramide dei guai del castagno c’è proprio il Cinipide. Qundi, la proliferazione di tutti gli altri parassiti è dovuta proprio alla presenza della vespa cinese. La conclusione è conseguente: uccidendo il Torymus si incrementa la presenza di Cinipide e, a cascata, della Pammene, delle Cidya, del Balanino e via dicendo.
Insomma, è come fare un dispetto alla moglie senza tener conto di ciò che si deve tagliare.
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